Valentin Popescu-Vali

Nato a Timisoara - Temesvàr (Romania) nel 1950/2005, frequenta il liceo artistico e si diploma presso l’Istituto di Belle Arti della sua città natale. Sin dalla sua “origine artistica” dimostra una predilezione per la multiformità espressiva, approfondendo le differenti tecniche plastico-figurative.
Affermato artista le sue opere sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche sparse in tutto il mondo.
Tra le opere maggiori è certamente da annoverare il monumento alto quattro metri dedicato ad A.Popovici (fondatore dell’unità europea) collocato a Ginevra.
Eterogeneo, nell’espressività artistica ha acquisito padronanza tecnica inmolti campi, spaziando dal disegno alla grafica computerizzata e dalla scultura alla pittura.
Attualmentele sue ricerche si sono indirizzate verso alcuni aspetti dell’arte sacra, senza per questo abbandonare la ritrattistica e lo studio per composizioni pubbliche.
Nella sua carriera ha partecipato a numerose collettive e mostre personali che si sono svolte in Canada, Finlandia, Germania, Italia, Romania, Ungheria e Svizzera.
Partecipa alle iniziative dell’ANEB (Associazione Nazionale di Eco Biopsicologia), proponendo corsi e conferenze sull’arte e sulla sua storia nell’ambito dell’Associazione “Il Labirinto” operante nell’hinterland milanese.
“L’operare artistico di Valentin Popescu - Vali poggia su radici solide che traggono la loro linfa vitale in una cultura transnazionale ed in una radicata esperienza religiosa.
Le sue sculture, prima di divenire oggetti compiuti, sono schizzi e disegni con una forte valenza artistica.
Essi non sono il frutto di un’elaborazione grafica o di operazioni meccanicistiche che portano alla realizzazione di un bozzetto, ma sono
parte integrante di un percorso interiore dell’artista. Attraverso questo muto camminare l’autore compie a ritroso un percorso nella sua storia personale che si incarna nella sua “fame” artistica. Quasi inconsciamente ha come retaggio alcuni grandi maestri della scultura del Novecento, il cui modus operandi è riproposto con rinnovato vigore ed un’interiorità propria capace di stupire e commuovere”.

Arch. Ferdinando Zanzottera


VALENTIN POPESCU - VALI

He was born in Timisoara - Temesvàr (Rumania) in 1950.
He attended the Academy for Arts and he graduated at the “Fine Arts Institute” in Timisoara. From his very “artistic” beginning, he has always shown a predilection for the multiform expression of arts, going deeply into the different plastic-figurative techniques. He’s now a popular artist and his works can be admired in numerous private and public collections all around the world.
Among others noteworthy is surely the four-metre-tall monument, dedicated to A. Popovici (the founder of the European Union) situated in Geneva (Switzerland).
His heterogeneous artistic expression led him to get a good technical command in different fields, ranging from drawing to computer graphics and from sculpture to painting.
He has recently shown a particular interest in some aspects of sacred arts, without neglecting however portrait painting and the work for public compositions.
During his career he was present at various collective and personal exhibitions, which took place in Canada, Finland, Germany, Italy, Rumania, Hungary and Switzerland.
He attends the ANEB (National Association for Eco- Biopsychology) initiatives, proposing courses and lectures about arts and its history within the work of the Association “Il Labirinto”, which operates in the Milanese hinterland.
“The artistic activity of Valentin Popescu – Vali rests onsolid bases, that originate in a multinational culture and in a deep religious experience. His sculpture are artistic sketches and drawings, before being real objects. They do not result from computer graphics but they are part of the human experience of the artist. Through these silent and inner meditations the artist goes backwards in his personal life, which has always been characterized by his “need” of arts.
Almost unawares, he often gets his inspiration from some great sculptors of the 20th century, whose “modus operandi” is thus renewed by the artist’s spirituality, which amazes and moves the spectator”.

Arch. Ferdinando Zanzottera



A. Dal punto di vista artistico lo si potrebbe definire un’ artista polivalente della ricerca continua allo scopo del completamento d’indagine artistica. Le sue ricerche s’intrecciano: dalla scultura (piccola, media e monumentale) alla pittura (varie tecniche), al disegno.
Come stile, è difficile da inquadrare in quanto il suo modo espressivo viaggia fra un realismo moderno di personale stampo - talvolta simbolico - ed un espressionismo astratto.
Ritiene e sostiene l’intimo collegamento fra scultura-pittura e disegno. Ognuna di queste tre forme d’arte, nutrendo se stessa di seguito, nutre le altre due.

B. Nasce nel 1950 a Timisoara-Temesvar (attuale Romania occidentale) nella cosmopolita MittelEuropa.
Figlio d’arte (nonna pittrice, madre pittrice e scultrice) già da giovanissimo si avvia alla formazione artistica.
Prosegue con la maturità artistica ottenuta frequentando il Liceo Artistico della sua città natale.
Di seguito consegue la Laurea in Belle Arti ed il Seminario di Pedagogia Artistica presso l’Università di Timisoara.
Nel 1974 arriva in Italia nell’intento di approfondire le conoscenze artistiche.
L’interesse e lo studio dell’antropologia, antroposofia, psicologia, sociologia, della storia delle religioni lo portano ad una continuità nel miglioramento dell’espressione artistica. Amante della musica, trova in essa altre sorgenti d’ispirazione.
Si dedica sia ad opere di arte «sacra» - viaggiando dal reale al simbolo arrivando talvolta all’astrazione - che all’arte «laica».
Oltre al lavoro creativo, il maestro si dedica a corsi formativi di scultura, pittura, disegno e storia dell’arte.

C.
Sia in scultura che in pittura e disegno parte sempre da un primo studio a schizzo quale conseguenza della prima maturazione d’idea originaria.
In un secondo momento, lo elabora portandolo a livello di bozzetto. Il terzo momento è la realizzazione dell’opera finale.
In pittura usa soprattutto la spatola. In scultura si parte dall’armatura (lo scheletro di sostegno) dell’opera. Di seguito si passa al modellaggio (in genere creta, plastilina ed altri materiali). L’ulteriore passo è la presa del calco (in gesso od altri materiali). Dal primo calco (detto negativo) si ottiene un secondo calco (detto positivo) il quale rispecchia l’opera creata inizialmente in creta.
In un secondo momento comincia la pre-lavorazione per la colata in bronzo tramite un’antico procedimento detto «cera persa». Quest’ultima servirà alla fonderia per i forni della colata finale del bronzo.

D. Mostre personali e collettive, monumenti di arte sacra e laica, opere in collezioni private, pubbliche (e presso lo Studio dell’artista) sia in Italia che all’estero gli hanno portato vari riconoscimenti culturali come il «Centro Studi Ugo Betti» di Roma; l’Accademia «Greci - Marino» di Verbania - Lettere, Arte, Scienze (dalla quale è stato scelto come membro). L’Accademia dei Dioscuri - Taranto; la Croce Reale d’argento della Danimarca; è stato inserito nel «Libro d’oro degli Artisti contemporanei» dal Centro Italiano Censimento Artisti di Firenze, nonché da varie associazioni culturali e pubblicazioni.
Partecipa alle iniziative dell’Ass. Naz. Eco/Biopsicologia nell’ambito dell’Associazione «Il Labirinto».
Ha in cantiere lo studio di un monumento dedicato al premio Nobel Eugenio Montale da collocare nel Parco Nazionale delle Cinque Terre (La Spezia), il progetto di una Fontana in marmo di Verona per la provincia di Milano ed infine un monumento dedicato all’Avis.
Breve riassunto di opere scultoree pubbliche (scultura momumentale e progetti): Monumento bronzeo a Ginevra (Svizzera) alto 4 metri; monumento dedicato a Sandro Pertini ex presidente della Repubblica alto 3 metri nel parco Paolo VI di Peschiera Borromeo; Omaggio a Maria di Magdala; S. Antonio da Padova, S. Rita da Cascia nella Chiesa di Varedo (Milano); Padre Pio nella Chiesa del Divin Pianto a Cernusco s/n; varie versioni della S. Maria con Bambino; Gesù Predicatore nella Chiesa di Santo Stefano a Sesto San
Giovanni (Milano); Madre Protettrice con Bimbo presso l’Istituto Fatebenefratelli a Cernusco s/n; Momenti della vita di Gesù; Crocefisso con i 12 Apostoli a Teglio (Sondrio); Pietro e Paolo; San Benedetto; Omaggio alla Madre dell’architetto nel cimitero di S: Maurizio al Lambro; nonchè altre opere di arte laica come ritratti, busti, composizioni varie.
Altre opere pittoriche e scultoree si trovano in collezioni private e presso lo Studio dell’Artista.
Presentazione e quotazione sul catalogo di Arte Contemporanea l’Elite 2005 «Selezione Arte Italiana».
Dal 2006 sarà presente sia su un personale sito internet che un altro riferito l’Elite di Varese.

Cernusco 4-08-2005


Un profilo psico-artistico del maestro Valentin Popescu-Vali

Valentin Popescu-Vali arriva nel Grande Impero dell’Arte facendo quasi astrazione degli altri domini
dell’umanesimo.
Nato a Timisoara-Temesvar, figlio d’arte (la nonna pittrice, la madre, Ina Popescu - Kalagyadis scultrice) già in precoce età il suo essere assorbe l’atmosfera carica dei misteri dell’arte ed i suoi occhi vedono che l’arte va ben oltre del cosiddetto «pratico-immediato» .
I veri valori sono quelli del passaggio all’umanità.
La sua apertura su tutto ciò che gli offre l’attualità artistica, con i molteplici rimandi al passato, nonché ad un possibile futuro, sono frutti di una reale sincerità nel cammino che ci porta verso quella possibilità al nostro odierno divenire esistenziale.
Lui, cerca, trova, trasforma e crea.
Scopre l’invisibile e lo porta alla visibilità dando forma alla materia sia in pittura che in scultura.
Nello scorrere del tempo formandosi, crea forme cercando, si domanda, e pensando, svela quella fonte infinita che lo porta e lo guida alla trasposizione reale degli impulsi artistici; ed ecco che, adesso può guardare con meraviglia alla via di rissurezione del suo cammino artistico.
Nel suo ampio «dialogo» con l’arte, tocca ed attinge alle tante sfaccettature di quel Diamante chiamato Vita.
In tanti dei suoi lavori pittorici si scopre una «conversazione» tra i colori.
Mobilitando le risorse dell’anima, si confronta intimamente con la tematica «Dualista» dell’eterno cardine: l’Amore.
Con pazienza segue le stagioni della natura, la complessità dell’essere umano cercando di approfondire le qualità degli Esseri Umani che hanno attinto al «Sapere».
Nella scultura si innalza coraggioso elaborando in una delle più tortuose e non facili modalità di
espressione plastica; quel modo dove noi, esseri umani prendiamo conoscenza e coscienza di quello che chiamiamo Trascendenza nelle più svariate forme in cui si possa manifestare.
Guardando le sue opere a tematica «Centrale», si ha l’impressione che le sue mani abbiano il ruolo della «Preghiera»; finalizzata, l’opera è in fondo una replica visualizzata del concetto di Cristo, della Maria, dei Grandi dell’Apocalisse.
Il suo «tessuto psichico» caratterizzato da una specifica individualità è in continuo fermento.
Ogni lavoro è un passo, fase dopo fase nel progredire verso la meta.
Allorché l’età stessa determina la possibilità dell’affermarsi, c’è il seguito di un nuovo dialogo, ove l’artista si confronta con sé stesso in una rinnovata fase di coscienza.

Georgine Michaela - Budapest - Magyarosàg - Hungaria
Musicista, attrice, pittrice, pedagogo dell’arte

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